venerdì 29 aprile 2016

U SCIECCU E U CARRETTU * Achille Baratta *

U SCIECCU E U CARRETTU
* Achille Baratta *
            Nella nostra Ucria avere un carretto significava essere ricchi, ma anche i ricchi quel simbolo di antiquariato che ora viene onorato dai nostri compaesani Dolce e Gabbana non lo usano, perché a loro bastava acavarcatura.
            Le strade di campagna erano semplicemente dei viottoli che spesso avevano u malupassu.
            È morto recentemente a 102 anni il Massimo dei massimi: Micio di Mauro, maestro pittore di sponde, chiavi, casciafusi e laterali dei carretti che dipinti da lui fanno da ornamento  e onore alla nostra Sicilia.
            Per parlarne correttamente ci vorrebbe un intero libro, ma io voglio ricordare solo l’arte del carretto in un mini museo insieme alle gesta di compare Turiddu e della bella Angelica dipinte su legno ed esposte al pubblico, per un’originale iniziativa di riscoperta dei valori culturali della nostra tradizione.
            Sono passati molti anni ma l’esempio è sempre valido e lo sarà ancora per sempre a immortalare un artista ma anche la sua terra: e tutta l’Etna che viene inondata dai suoi colori.

Voglio collaborare nel mettere a disposizione le immagini di alcuni quadri inediti.




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